La voce oltre le parole
Le testimonianze circa il potere della voce umana e del canto sono innumerevoli e giungono da molto lontano nello spazio e nel tempo della storia. Da documenti provenienti dalle culture primitive, sembra che l’evoluzione vocale/musicale sia stata influenzata dai versi degli animali, dal cinguettio degli uccelli, dai suoni della natura e da sempre, storie mitologiche o documentate appartenenti agli antichi regni d’Egitto, Etiopia, Cina, Giappone, Grecia, raccontano e testimoniano il potere che i nostri antenati attribuivano al suono che si manifesta mediante la nostra voce, cioè un antico metodo di guarigione. Voce Oltre Parole
…c’era pure il sassofono stonato
della vacca in mezzo al prato
e il trillo del grillo
e il canto lontano del mare
e l’urlo di vittoria dell’uomo
che iniziava la sua storia. MARIO LODI
La voce umana dunque, non è solo strumento per parlare o cantare, non è unicamente mezzo e sostegno della parola, è qualcosa che supera la dimensione dell’utilità o del piacere nella comunicazione: è un’impronta che rivela un punto di verità che riguarda ognuno.
La voce è una delle prime ed importanti identità in evoluzione, e come all’identità personale non deve intendersi come qualcosa di fisso, invariabile, e definitivamente compiuto, ma piuttosto come una entità costantemente modificabile, suscettibile di continue variazioni e trasformazioni, di mutamenti legati anche alle fasi della vita, ma non solo.
Oltre le parole
La voce ci racconta una verità che ha a che fare con l’inconscio, in parte rimossa ed in parte inaccessibile, se non per gli effetti che produce, s’insinua tra suono e senso. E’ proprio in questo inconscio che la voce rivela un soggetto: la pasta vocale ne manifesta i bordi intimi, senza che la coscienza possa esercitare sul fenomeno un preciso controllo.
Chi ascolta registra un’intonazione e inconsapevolmente sceglie, fra tanti, un senso particolare della frase: dalla prosodia e dalla modulazione è possibile riconoscere se l’altro mente o dice la verità, se giudica o sta formulando una domanda, se si avvicina o si allontana e questo è percepibile indipendentemente dalle dichiarazioni che egli sta pronunciando intenzionalmente.
Al di là delle parole, la nostra voce, esprime una verità che racconta una storia che ci riguarda: la sua melodia ci canta, dice qualcosa di noi, delle nostre provenienze, dei bagni sonori in cui fin dall’origine siamo stati immersi e dei flussi vocali che ci hanno allattato, così come rivela le gioie ricevute e le sofferenze patite.
La vita psichica soggettiva, infatti, lascia sedimentazioni sul timbro, sul tessuto, sulla materia stessa della voce, rendendola per questo motivo, inconfondibile ed unica. Manuel Castro Voce Parola
La voce non mente
La voce non può mentire, neppure quando le parole lo vorrebbero, perciò, ci mette a nudo, ne è la prova il fatto che ascoltando qualcosa che non convince, l’orecchio è subito ferito da una disarmonia musicale, che ancora prima che il pensiero ne colga l’incongruenza udita, cricchia nell’inconscio anche se sul momento l’ascoltatore non ne tiene conto. Al contrario delle parole, che possono mentire, la voce tradisce e rivela, sempre inaspettatamente.
La parola, nel suo ruolo di scambio nella vita sociale, è comunicazione ma anche incomprensione.
Il legame tra voce e parola è il timbro, che è l’aspetto materico della parola. Il timbro è narrazione e memoria: ciò significa che esso è attraversato dalla storia del soggetto.
Corpo e voce dicono una verità, per lo più ignorata e inaccessibile, o più semplicemente dimenticata o rimossa. La voce, come il corpo, non mente”. L. PIGOZZI
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