Il Pilates è una ginnastica di tipo rieducativo, preventivo e riabilitativo, focalizzato sul controllo della postura, tramite la “regolazione del baricentro”, a sua volta necessario per ottenere maggiore armonia e fluidità nei movimenti. Dovrebbero trarre vantaggio dall’esecuzione regolare di pilates soprattutto la colonna vertebrale e il controllo dell’equilibrio. Manuel Castro Pilates Voce
A differenza di molti tipi di ginnastica, il metodo pilates segue rigorosamente princìpi fondati su una precisa base filosofica e teorica. Non si tratta quindi di un semplice insieme di esercizi, ma di un vero e proprio metodo che si è sviluppato e perfezionato continuamente.
L’obiettivo del suo ideatore, Joseph Hubertus Pilates, era quello di rendere le persone più consapevoli di sé stesse, del proprio corpo e della propria mente per unirli in una singola, dinamica e funzionale entità. In un certo senso, egli cercò di fondere i migliori aspetti delle discipline fisiche occidentali con quelli delle tecniche orientali.
Il meccanismo di funzionamento del metodo pilates potrebbe essere sintetizzato come segue:
La pratica del metodo Pilates crea diversi vantaggi per chi utilizza la voce come strumento e anche all’interno della performance perché crea i presupposti di un sistema/corpo stabile ma allo stesso tempo flessibile e armonico nei movimenti andando a lavorare sulla muscolatura profonda e sull’equilibrio. Tra i vari benefici permette di:
Un diaframma contratto perde la sua capacità di espandersi completamente, riducendo la funzione respiratoria e determinando cambiamenti posturali (Schneider et al., 1997). Inoltre, come risultato, i muscoli sinergici (scaleni e sternocleidomastoidei) si contraggono maggiormente con uno sforzo eccessivo sul rachide cervicale (Anderson, Brent e Spector, 2000).
In altre parole se si trascorre la maggior parte della giornata in una posizione incurvata in avanti (per motivi di lavoro o di studio), i muscoli delle spalle, del collo e del torace tendono ad irrigidirsi. Ciò influenzerà la capacità di disporre la colonna vertebrale in una posizione neutra.
Quando si crolla in avanti, il diaframma si comprime. Questa compressione non permette di effettuare respiri ampi e ritmici e quindi si compenserà realizzando respiri più brevi e meno profondi nel collo e nel torace.
Questi muscoli più piccoli vengono quindi abusati. Inoltre, respirare con i muscoli del collo e del torace (noti anche come “muscoli accessori“) può indurre il corpo a pensare di essere in un continuo stato di lotta o fuga, che innesca il rilascio di ormoni dello stress e inibisce la capacità di rilassarsi. L’intera faccenda provoca una sorta di ciclo respiratorio superficiale e dannoso.
Il Pilates è un ottimo modo per liberare la gamma di movimenti utili a decomprimere il diaframma ed aiuta a rinforzare le spalle e la parte superiore della schiena, in modo da poter mantenere una postura neutra nella vita quotidiana.
Lo scopo di questi esercizi è trovare la giusta inclinazione neutra del bacino e mantenere le curve fisiologiche della colonna vertebrale (Anderson et al., 2000).
La posizione neutra del bacino è un argomento grande e complesso, in questo il focus è puntato sul rilascio dello psoas che è responsabile della flessione del tronco verso i fianchi, del movimento dei fianchi verso la colonna vertebrale, della torsione della parte superiore del corpo e della stabilizzazione della colonna vertebrale.
Quando si rimane seduti per periodi prolungati, lo psoas si accorcia e tira il busto in avanti e per atto compensatorio la curva naturale nella parte bassa della schiena diventa troppo estesa. Questo può ostacolare la capacità di radicarsi e di espandere la schiena durante la respirazione. Migliorare la mobilità dell’anca e la stabilità pelvica sono elementi chiave per una maggiore flessibilità e stabilità.
Sbloccare e stabilizzare le scapole
Per ridurre la costrizione toracica, vi è la necessità di lavorare sullo sblocco dei muscoli superiori del torace (deltoide, pettorali, sternocleidomastoideo, sovraspinato e sottoscapolare) della scapola e dei muscoli della schiena (infraspinato, trapezio, romboide, elevatore della scapola).
Quindi si lavora sulla stabilizzazione scapolare per sostenere la spalla e rilasciare i muscoli dell’arto superiore, senza contrarre i muscoli del collo e del trapezio che andrebbero a compromettere la respirazione (Anderson et al., 2000).
Stabilizzare e mobilizzare la colonna vertebrale
La stabilizzazione della colonna vertebrale è essenziale, altrimenti si inarca verso l’alto durante l’inspirazione, inibendo così l’espansione posteriore della gabbia toracica (McMillan, Proteau e Lebe, 1998).
Il multifido è un muscolo che vive sotto i muscoli lunghi che corrono paralleli alla colonna vertebrale. In realtà è un gruppo di piccoli muscoli individuali (chiamati collettivamente multifidi) che corrono lungo la colonna vertebrale. Questi piccoli muscoli sono fondamentali per la stabilizzazione della colonna vertebrale.
Molti esercizi di Pilates rafforzano i multifidi. Manuel Castro Pilates Voce Manuel Castro Pilates Voce Manuel Castro Pilates Voce
Bibliografia
Friedlander Claudia, Sports-Specific Training for the Vocal Athlete, Part 1: How exercise can
support your vocal technique, DMus.
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