L’ascolto di De André a scuola – parte seconda
La tecnologia, da una parte, ha senza dubbio aperto le frontiere, tutti collegati con tutti, in ogni istante e in ogni parte del mondo. Non esistono distanze in apparenza, né domande senza risposta. Ci si può rivolgere al proprio dispositivo o addirittura ad un assistente dotato di intelligenza artificiale per ricerche, per curiosità, o semplicemente per divertirsi. Paradossalmente, la vicinanza virtuale, ha lentamente e inesorabilmente, allontanato da noi l’idea di umanità, intesa come mutuo soccorso, comprensione, empatia, amore autentico. Catania Canto Provincia Insegnante
Essere umani
Secondo il vocabolario Treccani la parola umanità non è altro che “la condizione umana, soprattutto con riferimento alle caratteristiche, alle qualità, ai vantaggi: la fragilità, la debolezza, i difetti, l’imperfezione”.
L’umanità è un sentimento, quello che sottende alla solidarietà reciproca, di comprensione e indulgenza verso l’altro. Come tutti i sentimenti, può essere sviluppato attraverso l’educazione e soprattutto oggi, come non mai, c’è la necessità di comprendere se i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, sappiano davvero “essere umani”.
Essere umani vuol dire superare quei comportamenti che ci riducono molto simili a dei robot; la società in cui viviamo, basata sulla competizione e sulla prestazione ci rende vulnerabili e poco inclini ad accettare gli errori, i difetti, le storture, le frustrazioni, le imperfezioni fisiche, tutto ciò che risulta “diverso dalla norma”, tutto ciò che definisce un uomo o una donna.
Edgar Morin e l’educazione
Edgar Morin, sociologo e filosofo, nel suo ultimo saggio Insegnare a vivere ci consegna due domande sulle
sorti dell’umanità: Quale pianeta lasceremo ai nostri figli? A quali figli lasceremo il nostro pianeta?
Ci richiama, insomma, alla nostra responsabilità, grande, grandissima, nei confronti delle future generazioni.
Oggi, secondo Morin, il grande male non è tanto l’incomunicabilità, quanto l’incomprensione, non solamente tra cittadini di una stessa società, ma anche nei confronti dello straniero o del diverso da noi.
All’educazione, quindi, si chiede di partire non solo dalle competenze richieste dal mondo lavorativo e professionale, ma anche e soprattutto dalle competenze esistenziali. Il compito del processo di formazione diventa fondamentale se offre una comprensione umana, che richiede apertura verso l’altro.
La comprensione richiede ascolto, permette una partecipazione emotiva al sentire dell’altro, permette di calarsi in un contesto sempre nuovo con capacità di adattamento incredibili.
La comprensione permette di tenere lontano il rifiuto degli altri, perché comprendere significa entrare in relazione, creare un legame, un filo impercettibile fatto di scambio reciproco e di confronto.
Secondo Morin dovrebbe essere istituita una cattedra di comprensione umana in ogni ordine e grado di istruzione e in quest’ottica il compito dell’educatore è quello di insegnare il mestiere di vivere, prima che ogni altra disciplina.
Preparare un mondo vivibile si può, lavorando con le future generazioni, infondendo il senso di cittadinanza terrestre, quella che ci vede tutti cittadini dello stesso pianeta, quella che ci rende appartenenti ad un’unica sola e grande razza, quella umana.
L’umanità si può imparare, si può vivere nella quotidianità, si può insegnare attraverso un’educazione attenta all’ affettività, alle emozioni, all’empatia, al confronto, alla comprensione, alla resilienza.
L’umanità è il sentimento universalmente riconosciuto, che identifica ognuno di noi, che ci rende simili, assomiglianti, vicini, solidali, uniti.
Ed infine…
Ascoltare ed assaporare le canzoni di Fabrizio De André nel contesto scolastico e da lì partire per un lungo viaggio ricco di domande e riflessioni sulla diversità, la libertà, la giustizia, l’empatia, può essere uno dei modi per intraprendere, insieme ai bambini, un cammino filosofico di costante ricerca in direzione ostinata e contraria al fine di poter continuare a cogliere, in questo inesorabile processo di de-umanizzazione, infinite gocce di splendore. Catania Canto Provincia Insegnante
Bibliografia
MORIN E. “Insegnare a vivere. Manifesto per cambiare l’educazione” – Ed. Cortina Raffaello – 2015