La voce femminile – classificazioni vocali
Le voce femminile nel canto viene raggruppata in 3 prototipi, all’interno dei quali vi sono delle peculiarità e caratteristiche in relazione alla timbrica, alla tipicità sonora e al repertorio maggiormente adatto che ne determinano ulteriori classificazioni. Voce Femminile Classificazioni Vocali
Il prototipo vocale è il risultato di alcune variabili:
- l’estensione (le note che il cantante può raggiungere, dalla più grave alla più acuta),
- il peso (si parla di “leggerezza” o “pesantezza” nella voce in relazione alla sua potenza),
- la tessitura (quella zona ristretta dell’estensione che il cantante riesce a riprodurre con un buon risultato estetico ed artistico dal pianissimo al fortissimo),
- il timbro (la qualità, la “grana”, la consistenza, che rendono uniche la voce),
- i passaggi di registro (punti di passaggio tra i vari meccanismi laringei),
- la voce parlata (dà molte indicazioni utili),
- le caratteristiche fisiche (come sono fatti la laringe e il corpo),
- e perfino il carattere.
CLASSIFICAZIONE PER GENERE E FREQUENZA
VOCI FEMMINILI (dalla più acuta alla più grave):
- Soprano
- Mezzo soprano
- Contralto
Soprano
Soprano era in origine un aggettivo, dal latino volgare superanus, poi contratto in supranus, da super, sopra. E’ la più acuta delle voci femminili e generalmente la sua estensione classica è compresa tra C4 e C6 (C4 si riferisce al Do centrale).
La voce del soprano al suo interno viene ulteriormente classificata e suddivisa come segue:
- soprano di coloratura
- soprano leggero
- soprano lirico
- soprano spinto
- soprano drammatico
- soprano Falcon
Il soprano di coloratura è la voce più brillante, abile nelle agilità e azioni virtuosistiche, spesso viene identificata per facilità dell’acuto e sovracuto. Il volume della voce non è molto ampio.
Ascolto suggerito: Olimpia di Les Contes d’Hoffmann
Il soprano leggero possiede un timbro chiaro, si discosta dal soprano di coloratura perché meno adatto ai sovracuti.
Ascolto suggerito: Gilda del Rigoletto
Il soprano lirico ha un timbro tendenzialmente più scuro rispetto ai prototipi prima elencati. Possiede una voce dolce e graziosa, morbida e luminosa, ricca e piena; spazia in una tessitura medio-acuta, distinguendosi per la linea di canto elegante e castigata, legata e cantabile. con un colore più profondo.
Ascolto suggerito: Mimì in Bohème
Il soprano spinto ha un grandissimo volume di voce ed un timbro scuro e avvolgente.
Ascolto suggerito: il personaggio di Tosca
Il soprano drammatico ha un timbro molto scuro e voce potentissima. Molto spesso viene scambiato per un mezzosoprano. Un particolare tipo di soprano drammatico però può essere anche tendente alle agilità e agli acuti e per questo è chiamato anche “drammatico di coloratura”, come le famosissime arie della Regina Della Notte del Flauto Magico.
Ascolto suggerito: Lady Macbeth
Il soprano Falcon è un tipo di soprano molto particolare perché ha l’acuto del soprano, ma anche le note gravi del mezzosoprano. Ha un timbro molto scuro e solitamente canta ruoli da spinto/drammatico, in tarda età riesce ad affrontare ruoli da mezzosoprano.
Ascolto suggerito: Shirley Verret
Mezzosoprano
Il mezzosoprano è la voce intermedia tra quella del soprano e quella del contralto. Ha un peso vocale più leggero rispetto al contralto e può raggiungere note anche molto acute, che però risultano più “rotonde” rispetto a quelle dei soprani, il che conferisce al testo maggior calore emotivo. La sua estensione “classica” è A3 –A5.
La nascita storica del registro di mezzosoprano risale all’ epoca romantica, quando i compositori adottarono per le parti di contralto estensioni più elevate, più vicine a quelle sopranili, richiedendo l’impiego di voci più estese nel registro acuto. In qualche caso al mezzosoprano sono affidati ruoli maschili, come ne I Capuleti e i Montecchi (Romeo), e nella Mignon (Frédéric).
La voce di mezzosoprano, esattamente come quella del soprano, secondo caratteristiche peculiari, può vedere al suo interno diverse tipologie:
- Mezzosoprano leggero o acuto o di coloratura
- Mezzosoprano lirico
- Mezzosoprano drammatico o grave
Il mezzosoprano leggero o acuto o di coloratura possiede una grande portanza vocale ma molto duttile e agile
con capacità virtuosistiche .La sua estensione prevede anche fino al do sovracuto (C6).
Ascolto suggerito: Rosina” nel Barbiere di Siviglia
Il mezzosoprano lirico possiede una voce calda, piena. Spazia dalla zona centrale a quella acuta ed è adatto ad una vocalità legata e cantabile.
Ascolto suggerito: Mignon (Mignon, Ambroise Thomas)
Il mezzosoprano drammatico o grave: voce ricca, piena, di timbro scuro e volume intenso. Spazia nella zona centrale ed è portato agli accenti forti. Verso la tessitura grave scende fino al F3.
Ascolto suggerito: Carmen (Carmen, Georges Bizet)
Contralto
Il termine “contralto” deriva da “contratenor altus”, usata dalla polifonia del XV secolo per indicare, nelle partiture a quattro voci, la parte che si collocava tra il tenore ed il soprano. Il nome fu poi abbreviata nel Cinquecento in “contr’alto”, o anche semplicemente “alto”. L’esordio di questa voce nell’opera lirica fu caratterizzata da parti con tessiture molto gravi ma alla fine del Settecento venendo meno la pratica della castrazione, si diede origine alla rapida scomparsa dei castrati dai palcoscenici teatrali, ponendo ai compositori il problema di come sostituirli: nasce così il “contralto musico”, specialista in parti scritte per castrati dando vita ad un’improvvisa rinascita della voce di contralto: i maggiori operisti dell’epoca scrivono parti importanti per questo timbro vocale, ed in primis Rossini che era ed è considerato il principe del belcanto, ne fa di questa voce “l’albero maestro” e le voci delle nuove leve canore furono addestrate ad affrontare questo tipo di repertorio.
Ascolto suggerito: Prokofiev, The Field of the Dead, Ewa Podleś
Schema riassuntivo
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