Danzaterapia – Expression Primitive – parte seconda
In questa seconda parte dell’articolo analizzeremo in breve alcune caratteristiche cardine dell’ Expression Primitive, metodologia dall’ approccio antropologico fondata da Herns Duplan il cui scopo è quello di dare modo alla persona di vivere l’esperienza totale di sé attraverso lo svolgimento di movimenti archetipi e rituali delle tradizioni culturali primitive. Vocal Coach Catania Lezioni
Il gruppo
Luogo capace di stimolare emozioni molto arcaiche, di sostenere l’autonomia e l’azione dei suoi membri, il gruppo incarna simbolicamente sia la funzione affettiva materna, grazie a cui i soggetti si riconoscono e si fondono tra loro, sia la funzione di separazione, attraverso cui i soggetti si differenziano e si autonomizzano l’uno rispetto all’altro.
Il ritmo
Suono ancestrale, prodotto dalle percussioni del tamburo, il ritmo rievoca in tutti i soggetti l’esperienza arcaica del battito cardiaco, in particolare la fase fetale in cui il bambino percepisce il battito del cuore materno.
Esso assolve una funzione di contenimento psicologico di natura materna e regressiva e, allo stesso tempo, una funzione di espansione verso un “cuore collettivo” di natura paterna ed energizzante.
Il ritmo, inoltre, permette lo scambio simbolico e reciproco tra il ritmi biologici del soggetto, metafore del mondo interno, e i ritmi delle percussioni, metafore del mondo esterno. Vocal Coach Catania Lezioni
Il rapporto con la terra
La terra rappresenta simbolicamente la Madre Terra, archetipo universale materno, e dal movimento ritmico dei piedi sul suo suolo si può comprendere il tipo di relazione che il soggetto ha vissuto con la propria madre.
Il contatto con gli elementi naturali (acqua, aria, fuoco, terra) serve anche a riscoprire il valore della relazione con il mondo esterno inteso sia come mondo naturale, sia come mondo sociale e culturale.
Il minimalismo dei gesti
L’integrazione di ogni soggetto nel gruppo e nel proprio individuale essere corporeo e spirituale è favorito dall’apprendimento e dalla ripetizione continua e sempre più amplificata di gesti semplici.
L’alternarsi ritmico di movimenti stilizzati ed essenziali rimandano sia ai ritmi biologici (battito cardiaco, respirazione, sonno-veglia), sia ai ritmi della natura (giorno-notte, stagioni, cicli lunari), e permettono al partecipante di sentirsi del tutto presente nel gesto e nel lavoro su di sé. Vocal Coach Catania Lezioni
La binarietà del ritmo e dei gesti
Il movimento viene sdoppiato attraverso la ripetizione di movimenti regolari che, estendendosi dai piedi verso tutto il corpo secondo un ritmo simmetrico (uno-due, uno-due) e basato su coppie di opposti (chiusura-apertura, alto-basso), rappresentano simbolicamente quegli elementi antitetici con cui il soggetto ha dovuto rapportarsi durante il suo sviluppo (buono-cattivo, femminile-maschile, amore-odio, piacere-dispiacere), e che questo mezzo dovrebbe riequilibrare.
La voce
Le vocalizzazioni del tamburo, del conduttore e dei partecipanti sono ispirate ai canti tradizionali, accompagnano i movimenti e permettono di sperimentare, grazie all’associazione con il corpo, un gioioso senso di integrazione personale e di coesione con i membri del gruppo.
Il rito
Attraverso la rappresentazione gestuale di figure umane, animali, mitiche (guerrieri, divinità, piante, uccelli) o di attività tradizionali (la semina, il raccolto), il rito rievoca nel soggetto un vasto insieme di ricordi, immagini e vissuti rimossi, con lo scopo di riportare il soggetto nei contenuti più profondi della sua memoria.
La trance
La ripetizione continua ed accelerata di ritmi e gesti binari controllati dal conduttore e, più in generale, l’insieme di tutti gli elementi sopracitati dovrebbero favorire nel soggetto l’esperienza della trance, ovvero, il suo abbandono allo stato onirico dell’inconscio, senza più alcuna resistenza.
L’approccio dell’Expression Primitive, realizzato attraverso l’uso di questi mezzi simbolici, mira al raggiungimento di una serie di obiettivi, necessari affinché i soggetti possano sentirsi liberi di poter esprimere i loro linguaggi più segreti ed evolvere verso una condizione di maggiore presenza ed integrazione col proprio sé e col mondo esterno.
È importante creare un ambiente accogliente e sereno, un gruppo coeso e caloroso, un percorso che, grazie alla figura rassicurante del conduttore, all’uso dei ritmi delle percussioni, dei canti e dei gesti, al contatto diretto con il suolo e alla creazione di figure sublimi, aiuti il soggetto a conoscere, accrescere, riordinare e canalizzare la propria energia interna, a rafforzare così la sua sicurezza personale e il suo senso di pienezza ed appartenenza.
Bibliografia
DALCROZE, É. J., “Il ritmo, la musica e l’educazione” – Ed. EDT -2008
DALCROZE, É. J., “Ritmo, Musica, Educazione” – Ed. Ulrico Hoepli