L’Anello Sonoro della musicoterapia – un possibile riscaldamento per il cast
Per superare lo stress ed accedere ad uno stato performativo, alcuni artisti ricorrono all’ assunzione di sostanze come alcool, farmaci o droghe che regalano loro una momentanea illusione di libertà, creatività ed efficienza. Purtroppo l’uso di sostanze chimiche genera col tempo effetti collaterali che minano la volontà, l’autostima e la capacità obbiettiva di discernere le situazioni. Musicoterapia Cast Riscaldamento
Fortunatamente vi sono modi più sani e potenti per favorire il manifestarsi di qualunque stato si desideri, attraverso la conoscenza dei personali processi interiori sia fisici che mentali.
- Il livello mentale comprende la gestione dell’attenzione, il lavoro con le immagini interne, la ristrutturazione delle convinzioni e di valori e la conoscenza dei meccanismi emozionali.
- Il livello fisico riguarda la relazione col corpo, la postura, il respiro, la qualità e la libertà del movimento.
- Lo stato della performance è il risultato dell’interazione di questi aspetti.
Musicoterapia e warm up
La pratica musicoterapica diviene un ottimo strumento, privo di controindicazioni, in quella che si definisce la fase di riscaldamento finalizzata ad una performance di tipo artistico.
Nel caso specifico vorrei centrare l’attenzione non tanto sulla singola persona, ma sull’intero cast per esempio di una compagnia teatrale, di musical, opera o danza, ove deve necessariamente emergere un’ unica grande energia emotiva che doni allo spettatore una visione d’insieme, compatta e di grande impatto.
È essenziale a tale scopo che all’interno del cast artistico regni un’ ideale armonia, generatrice di emozioni non limitanti che sia capace di catalizzare le singole energie all’indirizzo di un unico fine, in questo caso quello performativo.
Mi si potrebbe contraddire con il fatto che alcune performance di altissimo livello siano state eseguite da artisti in netto contrasto tra loro dal punto di vista umano, anche questo è vero, ma alla lunga questo tipo di relazioni conducono la maggior parte delle volte ad un clima perennemente teso e ad un inevitabile e definitivo distacco che distrugge l’assetto emozionale, umano e artistico all’interno della compagnia.
Quindi perché non prevenire nei limiti del possibile che tutto ciò accada?
La musicoterapia in tal senso può aiutare a riequilibrare, armonizzare e smussare, attraverso un lavoro mirato e continuo, tutti quegli aspetti negativi che emergono negli artisti sottoposti ad un eccessivo ed inevitabile stress di preparazione, di studio e di messa in scena dell’opera.
La fase di riscaldamento può effettuarsi con l’ausilio di alcune tecniche che riducono lo stress negativo, e distolgono l’attenzione ossessiva sulla performance.
Anello Sonoro
Una pratica adoperabile è quella dell’Anello Sonoro, gli artisti siedono a terra uno accanto all’altro formando un cerchio, mantenendo una minima distanza tra loro che sia in grado di far percepire il corpo e l’energia del proprio vicino.
Un ottimo modo per cominciare questo lavoro è quello di lavorare con l’energia del silenzio che ci permette di raggiungere uno stato di tranquillità. Nel silenzio è possibile percepire tutti i suoni che possono essere creati e sedere in silenzio aiuta a conoscere la sinfonia interna personale composta dal battito cardiaco, la respirazione, il sistema circolatorio ecc…
Quando ci sediamo in questo modo diventiamo coscienti anche dei suoni esterni, questa interazione con i suoni altera la nostra percezione.
Il silenzio non è solo l’inizio di questa attività ma anche la fine, come tra poco vedremo.
Pratica
Nel silenzio ad occhi chiusi iniziamo ad ascoltare il Piccolo respiro (il nostro) e successivamente ci mettiamo gradualmente in ascolto del Grande respiro (quello del gruppo). Tutto ciò favorisce un iniziale distacco da sé, questo diventa il primo step a cui segue quella che comunemente si definisce l’improvvisazione vocale.
La prima persona che si sentirà pronta emetterà il suono iniziatico (a bocca chiusa), che sarà inevitabilmente nota fondamentale a cui gli altri in maniera più o meno conscia si accorderanno.
L’evoluzione dell’improvvisazione vocale è in continuo divenire e in continua trasformazione, dinamica, ritmica e tonale, e attraverserà diversi stati emotivi sino a spegnersi gradualmente, in quel silenzio di cui abbiamo parlato, che mitiga e allo stesso tempo dona nuova linfa alla mente, al corpo e al respiro.
Ogni singolo suono emesso può immaginarsi come un armonico che dà origine, insieme a tutti gli altri, ad una Grande Voce che possiede tutti i parametri fisici e sonori, ma in sé ingloba anche milioni di colori, di cellule, di sfumature emozionali e quindi diviene una molteplice unità, estemporanea, unica ed irripetibile.
Questa voce è grembo che protegge e nutre, abbraccio che permette la scissione della psiche dal soma, un gioco senza finalità e per questo, come ci insegna Winnicott, creativo, che dona libero accesso all’espressione e l’espansione del sé.
E adesso…
Praticando questo lavoro, accade alle volte, di scoprire una voce personale interna di cui non siamo assolutamente a conoscenza. Essa è una voce primordiale, istintiva, sessuale slegata dalla condizione sociale, dai ruoli, dai meccanismi interni di difesa e di giudizio, una voce che si manifesta in quel preciso istante in cui il corpo e la mente mettono fine, anche se per un breve lasso di tempo, alla schiavitù nei confronti delle tensioni e delle paure.
Quel momento diventa la massima fonte di ricarica del proprio livello energetico, in cui all’interno di un circuito ricorsivo, la voce rinnova la persona e la persona permette alla voce di esprimersi oltre l’ordinario.
Il lavoro appena descritto è uno dei numerosi veicoli per assemblare emozionalmente e energeticamente, lo spirito di gruppo (in questo caso del cast) e il lavoro di squadra che si manifesterà in tutta la sua irruenta forza davanti ad un pubblico esigente e in eccitante attesa. Musicoterapia Cast Riscaldamento Musicoterapia Cast Riscaldamento Musicoterapia Cast Riscaldamento